Il Campidoglio

PENSIERI IN LIBERTÀ:
“Caspita, ma questa città a Natale si riempie di cuccioli di cocker.”

Dove: Piazzetta Tirabosco, 4 – Verona – Tel. +39 045 591059
Dai Portoni al locale: 4 min.
Ragione sociale: troppo freddo e troppe persone per passeggiare in centro.
Amici: 8.

È quasi Natale. L’aria sa di neve e il freddo gela i polmoni. Verona si illumina di tante lucine colorate e diventa una città ancor più magica. Dopo una passeggiata tra le bancarelle de Santa Lussia, una frittella calda e un sacchetto di capperi al sale per papà pagato uno sfracelo di soldi, mi dirigo con un paio di amiche ai Portoni. Attendiamo un cospicuo gruppetto di butei. Poi ci dirigiamo in un posto al caldo.

Attraversiamo i Portoni procedendo lungo Corso Porta Borsari. A metà del corso, giriamo a destra per Corticella San Marco, un romantico vicolo leggermente in salita, che dopo una dolce curva a gomito si apre nella piccola, molto suggestiva e silenziosissima Piazzetta Tirabosco. Proprio qui si trova il Campidoglio. Si tratta di uno dei locali più conosciuti e frequentati dai veronesi, anche se nessuno sa spiegarne con esattezza il motivo. Sarà che si tratta di quei locali un po’ nascosti, che sfuggono agli sguardi attenti dei turisti. Il punto è che tutti prima o poi fanno serata qui. A me e ai miei amici piace soprattutto quando fuori fa molto, molto freddo.

All’ingresso un lungo bancone in legno con i calici appesi a testa in giù, guida il nostro sguardo a sinistra dove sono disposti i primi tavoli con sedute in legno e comode panche a elle.
In fondo a destra e un paio di gradini più in basso, un’ampia sala che accoglie i gruppi di amici più numerosi. La sala è scarna, essenziale, scaldata da antiche travi a vista sul soffitto e dietro una teca di vetro i resti di un grande affresco e un cavalletto d’artista. Per l’occasione anche un piccolo abete decorato con fiocchi, nastri e lucine. Sparsi qua e là tavoli di varie forme e dimensioni, tutto rigorosamente in legno e rivestito di rosso.

Il freddo che imperversa da giorni costringe i più a scegliere una bevanda calda. Per questo sul nostro tavolo abbondano tisane fumanti e cioccolate con panna. Io, da incallita amante del goto de vin, scelgo un Masi “Passo Doble”, dall’intenso color rosso rubino e dal sapore persistente. Si tratta di un blend di uve Malbec (65%), Corvina (30%) e Merlot (5%). Buono. 
Ad accompagnare il calice: delle ciotoline con le solite patatine fritte, gli arachidi e i più apprezzati chicchi di mais tostati. Non so spiegarvi il perché ma spesso, quando fuori fa freddo, veniamo qui e parliamo di sole, palme e Corone in riva al mare. Riesumando vacanze passate o pregustando quelle a venire.

Il locale è un must per qualsiasi veronese. Come detto in precedenza, prima o poi nella vita bisogna capitarci. Il Campidoglio è perfetto se si vuole passare una serata tranquilla e le varie sedute accontentano tutti: da quelle in vetrina che affacciano sulla piazzetta, a quelle più riservate, nella sala con le travi a vista. Il servizio accogliente e soprattutto molto paziente, si presta a suggerire tra i numerosi calici proposti su listino. Un paio di chicche che mi sembra opportuno condividere: sono ammessi i cani, anche di grossa taglia e il locale dispone della licenza per poter giocare a scacchi.

Giulietta e-i-capperi-sono-una-bontà.

4 commenti:

Un Romeo ha detto...

Non è il locale vicino al pozzo dell'amore, Giulietta?

Una Giulietta ha detto...

Esatto Romeo, proprio quello.
;-)

Un Romeo ha detto...

Allora magari un giorno ci incontreremo lì...
;-)

Anonimo ha detto...

Ti dirò che il locale è famoso e conosciuto a tutti perché negli anni '80 era un must per tutta la combriccola dei Gatti di Vicolo Miracoli tra cui Calà Smaila Oppini etc..