Pasticceria Vittorini


PENSIERI IN LIBERTÀ:
“Ma che freddo fa, ma che freddo fa.”

Dove: Via Vasco de Gama, 11/a – Verona – Tel. +39 045 913265
Dai Portoni al locale: 12 minuti di autobus. La pasticceria si trova nel quartiere Navigatori, luogo che celebra la memoria di importanti esploratori del mare, ma da anni invasa da ciurme di studenti del ginnasio.
Ragione sociale: spegnere gli occhi dal computer.
Amici: 1 + una Lucrezia!

Dicono che quando si lavora al computer bisognerebbe riposare gli occhi per qualche minuto ogni ora di lavoro. Nessuno però dice che se lavori ad un ritmo più sostenuto e senza pause, vinci un bonus di fine giornata di almeno un paio d’ore! Detto fatto. L’appuntamento è già preso con un’amica che non vedo da tempo: fuori dal centro città, dentro una buona-buonissima pasticceria di Verona.

Munitevi di guanti, cappello e ciaspole (esagerati!) se volete farla a piedi, affrontando il gelo e la neve che ha semi-imbiancato la città. Oppure recuperate un euro e cinquanta se decidete di prendere l’autobus. Quelli della linea 6 (61 e 62) vi porteranno senza troppi indugi a pochi metri dalla pasticceria (Fermata Via da Verrazzano del 61, F.ta Via Magellano, 7 del 62) e vi risparmieranno mani, piedi e code (?) gelate. 

Vittorini è famosa per avere le paste più grandi della città. Oggi molte cose sono cambiate: è cambiata la gestione e gli interni completamente ristrutturati. Prima il locale era un tripudio kitsch tutto magenta, fiocchi e ceste di vimini - molto apprezzato dalla sottoscritta, specie in tenera età - oggi è un minimal chic nero, oro e grandi lampadari che forse poco si addicono ad una pasticceria. Forse volevano fare come il pesce che salta fuori dalla boccia. È tutto diverso, ma le paste che escono dal laboratorio hanno la qualità di sempre. E si confermano tra le più buone di Verona.

Io e la mia amica prendiamo posto all’interno e ordiniamo una cioccolata calda. “E una Lucrezia, per favore!” Un gigantesco bignè ripieno di un’abbondantissima crema di panna e zabaione, guarnita in cima con l’immancabile amarena. Sono soddisfazioni. E pensare che non sono grande amante dei dolci. Se posso, scelgo sempre il salato.

Conosco questa pasticceria da una vita, sì da una vita, e credo di aver fatto più colazioni qui che non a casa mia. Per questa merenda del tardo pomeriggio abbiamo speso poco più di 6€ in due. Fatevi bendare e scegliete ad occhi chiusi: è impossibile sbagliare. Se avete imminente un pranzo della domenica, sbizzarritevi a riempire il vassoio mescolando paste grandi e piccole, scegliendo quelle che vi ispirano di più. Fortemente consigliate anche le torte gelato, molto colorate e con i bordi ingioiellati di macarons, che trovate nel frigo sulla destra. 

Giulietta, chi sarà il prossimo a compiere gli anni?