Jameika Happy Pub

PENSIERI IN LIBERTÀ:
“Ecco, vedete quel punto blu? Siamo noi e si sposta a seconda di dove va la macchina. Il vostro compito è quello di far combaciare il punto blu al punto di arrivo, colorato di viola. Semplice, no?”

Dove: Via Ciro Ferrari, 11 – Verona – Tel. 045 823 03 54
Dai Portoni al locale: 15 minuti sono più che sufficienti. Se avete delle amiche che non sono in grado di leggere un geolocalizzatore potreste mettercene anche 40…
Ragione sociale: esigiamo un cambio di stagione.
Amici Amiche: 4

Serata solo donne. Indossiamo collane, smalto e bracciali che tintinnano ad ogni nostro passo. Rubo la macchina al fratello. La meta è uno dei pochi e super colorati locali presenti in ZAI: il Jameika Happy Pub. Al mio fianco due fedelissime a cui affido il mio smartphone, con geolocalizzatore attivo e il difficile compito (!) di condurmi al locale, cercando di percorrere la strada più breve. Pessima idea. Dopo quaranta minuti di asfalto, sguardi vacui impressi sullo specchietto retrovisore, viali-alberati-senza-fine e gli ultimi 50 metri percorsi in retro, raggiungiamo il tanto desiderato punto viola. Decisamente poco geek.
La strada più facile e veloce per raggiungere il locale è la seguente: dai Portoni percorrete Corso Cavour e poi dritti per Stradone Porta Palio. Raggiunta la Porta, svoltate a sinistra e proseguite fino a Porta Nuova. Immettetevi su Viale Piave, impadronendovi di  una delle corsie centrali per imboccare la sopraelevata. Superate la Fiera. Al primo grande incrocio svoltate a sinistra. Il Jameika si trova qui, camuffato da grande padiglione in rovina, con un discreto parcheggio all’interno.

Il Jameika Happy Pub ricorda e interpreta lo stile jamaicano. I toni caldi del rosso, giallo e arancio si accompagnano al verde di piante e pareti dipinte. Sparse nella sala un paio di capanne e soppalchi in legno da raggiungere dopo una vertiginosa scala a pioli. Tanta musica live, un grande bancone e una quantità smisurata di tavoli, tavolini, sgabelli e casse di legno sulle quali sedersi. 

La capanna di bambù e corde vicino alla cascata, in fondo a destra, non è ancora stata occupata. Ci arrampichiamo alla bene e meglio, mostrando le sottili caviglie a quelli del tavolo vicino. Tanto di guadagnato. Da questa posizione abbiamo una panoramica totale del locale. Possiamo scrutare tutto e tutti e, con un veloce cenno della mano, attiriamo l’attenzione dei camerieri. Incrociamo le gambe su dei cuscini colorati. Al centro, al posto del tavolo, una specie di cassa di legno intagliata.

Ordiniamo nachos e un “Jammin’ pot”, una pentolona di rum, ghiaccio e frutta esotica con tanto di cannucce colorate. Melone, cocco, anguria, passion fruit, ananas, carambola, kiwi. Un tripudio di colori e sapori che si addice poco alla stagione ancora fredda, ma tiene vive le immagini di quell’isola lontana, piena di musica e colori.

Il locale è perfetto per un dopo cena con tanti amici, accomunati dalla voglia di stare insieme in un’atmosfera allegra e avvolgente. Da evitare se si hanno intenzioni anche solo pseudo-romantiche. Certe sedute, come quelle sugli alti soppalchi, conferiscono certamente una maggiore intimità ma la musica è abbastanza coinvolgente/assordante da distrarre le conversazioni troppo impegnate. Se poi le chiacchiere del vostro partner dovessero dimostrarsi particolarmente boring, fatele tacere e conducetelo con voi sulla pista da ballo. 

Giulietta, no woman no cry.



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