Amnesya Cafè

PENSIERI IN LIBERTÀ:
“Salve, ci hanno detto che state per chiudere e che per questo motivo, ma solo per stasera, ognuno di noi avrebbe bevuto gratis. And here we are!”

Dove: Via Ponte Nuovo, 9/d – Verona
Dai Portoni al locale: 6 min
Ragione sociale: dissetare le gole dopo una caccia al tesoro sfiancante.
Amici: tantissimi, comunque più di una dozzina.

Hai presente quelle serate in cui pensi di poter stare a casa tranquillo, accoccolato sul divano, impegnato soltanto ad allenare i muscoli del pollice facendo zapping contro il televisore? Ecco questa era la serata che si era immaginata una mia amica. E invece non è andata proprio così. L’abbiamo costretta a raggiungerci ai Portoni, dove si è fatta desiderare per circa un’ora e mezza. Ci siamo divisi in due squadre e proprio perché siamo giovanissimi dentro, l’abbiamo coinvolta in una mostruosa caccia al tesoro, in giro per Verona.
Dopo aver aperto ben 8 buste e percorso diversi km a piedi, siamo andati a dissetarci all’Amnesya Cafè.



L’Amnesya Cafè è un locale che si trova in pieno centro. Dai Portoni si percorre tutto Corso di Porta Borsari, si attraversa diagonalmente Piazza delle Erbe sfiorando bancarelle e passanti, e si intraprende Via Cairoli. La si percorre completamente e dopo una dolce curva a destra si giunge in Via Ponte Nuovo. Il locale è sulla sinistra, a pochi metri dall’Adige.

Prendiamo posto all’esterno, su quei tavoli in ferro che fanno un casino pazzesco quando cerchi di avvicinarli l’uno all’altro. Ne uniamo cinque e ci accorgiamo che la loro disposizione assume una forma vagamente fallica. Poi ci ricordiamo che la “poveretta” a breve partirà per un Erasmus, in quel dell’England. Pensiamo che la disposizione dei tavoli possa essere di buon auspicio e lasciamo che sia.

Ordiniamo da bere: Mojto, Montenegro, Manhattan, Martini Cocktail, birra. Tra un sorso e l’altro affondiamo le mani in due ciotolone colme di patatine fritte. E poi sigarette, risate, foto ricordo prima dell’imminente partenza.

Tutte le volte che sono andata in questo locale, c’era sempre una stagione con una temperatura che permetteva a noi giovini di sederci fuori. Ho difficoltà a parlare dell’ambiente della sala interna. Le foto che ho fatto parlano piuttosto bene da sole. Non ho ricordi particolari di serate particolari. I cocktails sono comunque ben fatti. Il servizio è discreto, non nel senso di mediocre. Nel senso di riservato. Quando hai bisogno di loro, accorrono subito e ti portano anche il coltello per tagliare la torta che ti sei portato da casa. (gesto veramente apprezzabile!) E poi quando l’ordine è stato portato a termine spariscono, come quando le badanti dell’est si chiudono nella loro camera, in casa delle nonne. Non le vedi più, non le senti più.

Eppure tutta quella storia del locale-che-chiude-e-noi-che-beviamo-gratis ce l’avevano raccontata per davvero. Ben due persone.

Giulietta e le riflessioni post-sport del sabato sera.







1 commento:

Wu ha detto...

Incredibile come non abbia MAI visto nessuno seduto all'interno... Concordo con quel che dici a proposito di cocktail e servizio, il posto merita. Solo non capisco come mai le sale siano SEMPRE desolate!