Le Cantine de l’Arena - Music Brasserie: Marcello Tonolo Trio “Lazy Afternoon”



PENSIERI IN LIBERTÀ:
“Ho appena scoperto di avere un buco sulla suola dello stivale. Non trovi che anche questo sia molto jazz?!”

Dove: Piazzetta Scalette Rubiani, 1 – Verona - Tel. +39 045 8026373
Dai Portoni al locale: 3,5 min
Ragione sociale: Ascoltare il live di un amico jazzista, conosciuto su un treno di due anni fa.
Amici: 7

Per una volta, lasciatevi alle spalle i Portoni e guardate quel rettilineo di Corso Cavour. Fate 15 passi in avanti, poi svoltate a sinistra e attraversate tutta Via Oberdan. Credo di aver percorso questa via almeno un migliaio di volte. A piedi, di corsa, in bicicletta, da sola e in compagnia. Soprattutto quando esisteva ancora l’Astra. Non che non ci sia più. È solo che ormai è solo un cinema freddo, svuotato della sua anima, senza il rumore della macchina che fa girare le pizze e fa calare tutti in un religioso silenzio.

Percorrete tutta la strada sanpietrinata e prima di raggiungere Piazza Brà prendete coscienza di una cosa: lo slargo, il limbo in cui vi trovate, con l’Hotel Bologna a sinistra e la pizzeria con i tavoli all’esterno sulla destra, si chiama Piazzetta Scalette Rubiani. E il locale, con i tavoli in legno che d’estate si colorano di quadratini rossi e bianchi, è proprio Le Cantine de l’Arena. Superato l’androne d’ingresso e dopo aver percorso una vertiginosa rampa di scale, si giunge nella grande cantina con volte in pietra e mattoni, dove è possibile gustare ottima carne alla brace e sorseggiare dell’altrettanto ottimo vino, fino a tarda notte. Il tutto accompagnato da musica live di qualità.

Prendiamo posto su uno dei tavoli in legno, vicino al palco. Questa sera si esibirà il Marcello Tonolo Trio “Lazy Afternoon”: quella “cattedra jazz” di Marcello Tonolo al piano, il giovane Marco Privato al contrabbasso e il grande Jimmy Weinstein alla batteria. Ordiniamo una bottiglia di Chardonnay del 2009, prodotta in Veneto. È un bianco dal sapore fresco e persistente. Al naso, profumo di mela e agrumi, dicono. In ogni caso, una scelta perfetta, decisa da due di noi che stanno frequentando un corso di degustazione vino, qui a Verona. Un peccato doverne bere solo un bicchiere. I calici sono accompagnati da un piatto colmo di stuzzichini salati ripieni, un po’ troppo freddi. Sopra la crosta dorata, chicchi di sesamo nero da sgranocchiare.

I tre prendono posto sul palco. Pochi secondi: salutano, l’ultimo sorso d’acqua. Le prime note incalzano, sono forse le più difficili, per noi e per loro. Devono convincere, anche perché la mia attenzione è al massimo. Ma il trio è esperto e sa catturarmi in un lampo. Inizia il jazz. Con i suoi gesti imprevedibili, ostinati, sensuali, talvolta irrequieti. Credo di far mio un certo ritmo, lo sento e la mia testa inizia a ciondolare. Ma è solo una chimera: d’un tratto si fanno spazio nuovi suoni e devo ricominciare da capo, reinventarmi. Pezzo dopo pezzo costruisco nella mente un mondo personale, immenso e sconfinato. Le immagini si sovrappongono. Parlare significherebbe distrarsi. Distruggere tutto. E trasformare la musica in rumore.

Adoro questo posto. L’ambiente è intimo, suggestivo. La sala grande abbastanza da far sentire a proprio agio il più assiduo dei claustrofobici. E che dire delle occasioni: la prima volta era un apertivo con un ragazzo che mi-ha-fatto-il-filo-per-chissà-quanto. La seconda è stata una cena con pochi amici intimi. La terza per sentir suonare Jimmy, finalmente dal vivo. Lasciamo che per una sera la vita vera scorra sopra la nostra testa. Lasciamo che sia la musica a guidarci. E creiamo un mondo fatto di tempo e spazio unici e inviolabili. Anche solo per un attimo.

Giulietta esprime così la sua opinione, profana, sul jazz.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissimo testo ... molto coinvolgente !! complimenti ! ;)

Anonimo ha detto...

toccante e coinvolgente !una mami

Una Giulietta ha detto...

Grazie a entrambi.

Un Romeo ha detto...

Molto poetico. Mi piacerebbe conoscerti, Giulietta.

Una Giulietta ha detto...

Grazie. You're making me blush...

Un Romeo ha detto...

Ahimè! C'è più pericolo negli occhi tuoi, che in venti delle loro spade: basta che tu mi guardi dolcemente, e sarò a tutta prova contro la loro inimicizia.

Matteo ha detto...

L'articolo mi piace un sacco! Una precisazione puntigliosa: i tavoli all'esterno del palazzo dovrebbero essere della pizzeria che si trova dentro il portone a destra, non delle Cantine. Un'aggiunta: per un estetizzante domenica mattina di sole radioso con la testa ancora assonnata e lo stomaco che comincia a riprendere vita vale la pena di spendere qualche ora in Società Letteraria, al secondo piano di quella rampa di scale interlocutoria che si trova a destra dell'entrata delle Cantine: una vista di Piazza Bra veramente unica ed un'istituzione ricca di una storia che probabilmente troppo pochi a Verona conoscono. :)